In quella casa di Vaccarella dove abitavo e sono nato, mia madre era solita cucinare “U piscistoccu a ghiotta “, il tipico piatto messinese che sapeva di Natale. Ricordo il profumo che emanava quel piatto colmo di brodo, pescestocco, patate, prezzemolo e tanto, tanto odore di famiglia. Tutti seduti a tavola, mentre ognuno di noi prendeva i pezzi di pane raffermo, debitamente preparato dalla mamma e messo al centro per dare modo a tutti di usufruirne facilmente. Io, che ero il più piccolo della famiglia, non arrivavo a prenderlo e mia madre mi aiutava amorevolmente dandomi anche il cucchiaio per mangiare. Sere di semplicità, di unione, di calore umano e meraviglioso senso della famiglia unita. Oggi ricordo tutto con affetto, proprio come se fosse passato poco tempo, talmente è vivido e presente in me. È la notte di Natale. È il ricordo di un profumo di famiglia che sento intenso, assieme a quel “piscistoccu a ghiotta” che mi riporta alle mie amate radici.
Salvino Cavallaro